Vhalarek – Solo un topo di biblioteca…

Vhalarek – Solo un topo di biblioteca…

Il giovane (una volta…) narratore Vhalarek, ci delizia con un racconto sullo Stregone, una classe che a volte ci manca un po’ troppo!

SOLO UN TOPO DI BIBLIOTECA…

Raccolse tutte le sue cose e si diresse all’accademia dei Maghi. Era speranzoso, mai un uomo normale era stato ammesso tra le fila di Maghi della capitale.

L’accademia era maestosa, avanzava a passo lento per il timore che incuteva quel luogo e la meraviglia delle cose che vedeva attorno a se.

Si fermò un momento ad ammirare i giovani elfi che praticavano gli incantesimi base, provando e riprovando mentre, talvolta come abili giocolieri, talvolta maldestramente, dirigevano il flusso di magia a loro piacimento.

Si vedeva tra loro, lo sperava.

Proseguì con passo veloce verso la camera del consiglio dei Maghi come gli fu indicato.

Una piccola porticina separava il corridoio da quella stanza… troppo piccola per lui, si chiedeva come facessero a passare gli alti elfi che venivano convocati.

Una figura apparve alle sue spalle, dall’aspetto anziano eppure poteva percepire un’energia e una forza fuori dal comune. L’anziano Mago doveva essere il capo del consiglio. Lo guardò severamente.. poi scosse la testa. <<Non vedo magia>>. Queste furono le uniche parole che proferì.

L’uomo si sentì sprofondare d’un tratto, sentì l’anima lacerarsi nel petto ed abbassò lo sguardo.

Si incamminò per l’uscio e si fermò nuovamente a guardare quei giovani elfi..

Lo sconforto, la rabbia, e quasi la pazzia. Si chiedeva il perché e cercò risposte negli antichi tomi di tutte le biblioteche della Capitale.

In una di queste era dimenticato, tra le incurie del tempo, un antico tomo.. le cui pagine quasi non avevano più rilegature.

Questo spiegava strani modi di evocare la magia senza manipolarla. Divorò avidamente quel libro fino all’ultima pagina. Finalmente aveva ciò che voleva.

Si diresse nuovamente col cuore colmo di riscatto al cortile dell’accademia.

Guardò attentamente gli apprendisti che di tanto in tanto sbagliavano a dirigere le energie arcane, e si sedette li tra loro, aprì il libro, e cominciò a studiare.

Studiò quelle pagine per un’ora, dopodiché si alzò. Cominciò a bisbigliare quelle formule studiate alla perfezione una dopo l’altra, evocando fulmini e fiamme che riempirono il cortile dell’accademia, sotto lo sguardo degli elfi che rimasero impietriti.

<<Lui non sbagliava>> pensò inorgoglito.

L’anziano Mago, capo del consiglio si avvicinò, prese il tomo e iniziò a sfogliarlo mentre lo guardava con disprezzo. Poi si fermò sull’ultima pagina, lesse il nome scritto sopra…Akoteb..

L’uomo riprese il tomo dalle mani del saggio Mago, e voltandosi si incamminò.

<<Sei solo un topo di biblioteca..>> udì mentre andava via

Accennò un sorriso..

Vhalarek, il narratore

Ultimi Commenti

  • Lily says:
    Non è l’inizio. Manca il raduno di Pistoia. Chiedete a joker, l’immoralissimo gettone....