Resoconto Quest

Resoconto Quest

Sembrava una giornata come tante altre…
Io e il mio gruppo di Unicorni Alati, composto da Arkanter, Norky, Blaxtor, Balef e Hartenas, eravamo in cerca di avventure per le terre di Clessidra, ignari di quello che il destino ci avrebbe riservato. Ad un certo istante balenò in mente a tutti quanti l’idea di andare da Poldir per sentire se avesse bisogno del nostro aiuto. E’ risaputo, infatti, che le segrete della capitale non sono proprio esenti da evasioni e che il governatore spesso e volentieri è bersaglio di furti di oggetti e di minacce…
Entrando nelle stanze di Poldir capii subito che qualcosa non andava: il volto del governatore era particolarmente cupo e pensieroso. Mi accorsi che nella stanza non eravamo soli. Oltre a noi erano presenti Nharog, Mormallhor, Sharvol e Gravhor. Anche loro guidati dal destino nelle stanze del governatore.
Poldir parlò dicendo “Una grave minaccia ci attende…”.
Ci guardammo tutti quanti preoccupati e subito chiesi “Di cosa si tratta?”.
Dopo qualche secondo di silenzio Poldir proseguì “Una leggenda che si perde nella notte dei tempi narra di un antico e malvagio vampiro che fu sconfitto, ma non ucciso. Gli antichi eroi di quella impresa tumularono in una sconosciuta cripta il malvagio essere. Ora un pericoloso manoscritto e’ riapparso e temendo contenesse l’ubicazione della cripta l’ho consegnato a Sorigon perchè più adatto a me a custodire il terribile segreto.”
Il pericolo che incombeva sulle terre di Clessidra era quindi molto grande…molto più grande di quanto potessi immaginare…il mio sangue di barbaro però ribolliva all’idea di poter affrontare ed uccidere questo potente vampiro e poterlo sconfiggere.
Non esitai un attimo e mi offrii volontario per sventare questa minaccia. Senza esitazione tutti gli altri presenti decisero di seguirmi e di dare la caccia al vampiro che minacciava la vita di ogni creatura di clessidra.
Ci congedammo così da Poldir e ci dirigemmo da Sorigon per conoscere quale segreto fosse celato nel manoscritto ritrovato.
Sorigon, il vescovo del culto del tempo ci domandò “Voi sareste disposti a dare una mano per fronteggiare questa situazione?”
Nharog prontamente rispose “anche 2..” dimostrando la volontà del gruppo di portare a termine l’avventura.
Sorigon ci informò che “Purtroppo, il vecchio manoscritto, e’ stato scritto in un antica, lingua a me sconosciuta. Quindi non ho potuto decifrare nulla di quanto scritto. Ho affidato il manufatto ad Otreg noto esperto di lingue antiche e libri che ora lo sta decifrando. Speriamo faccia presto ho un oscuro presentimento sulla faccenda.” concluse infine “Fatemi un favore, andate da lui e chiedete a che punto e’ con la traduzione”.
Seguendo le direttive di Sorigon andammo nella biblioteca dove solitamente si trova Otreg. Con stupore però non trovammo Otreg…tutto era in perfetto ordine ma Otreg non c’era e nessuno al villaggio aveva notizie di Otreg.
Preoccupati tornammo di corsa da Sorigon a confermare i suoi oscuri presentimenti.
Arkanter comunicò a Sorigon “ho una brutta notizia da comunicarvi”.
“Parlate non ci sono gia’ troppe brutte notizie?” tuonò un Sorigon più preoccupato che mai, ”non e’ possibile, ma c’era qualcuno a custodire i suoi libri?”
“Nessuno, tutto vuoto e nessuna traccia da seguire” rispose Arkanter.
“Questo e’ un brutto segno, questa notizia mi riempie di tristezza e conferma quello che le leggende citavano: l’antica setta di vampiri che spalleggiava nelle sue scorribande il maledetto vampiro e’ ancora attiva ed ora purtroppo con il manoscritto a disposizione temo potrà ritrovare l’antica cripta e risvegliare il malefico essere.” disse sospirando Sorigon.
La situazione era veramente tragica…sembrava che il vampiro fosse destinato a risvegliarsi e a distruggere tutto quanto senza che noi potessimo impedirlo.
Lasciai il compito di riflettere su come rintracciare Otreg ai saggi del gruppo e a Sorigon dato che, come noto, il pensare crea ai barbari come me un forte e inspiegabile mal di testa.“Certo che Otreg non era un tipo da subire il furto del manoscrittoe tanto meno un rapimento.” osservò Sorigon, “Credo che solo un abilissimo ladro con poteri magici abbia potuto riuscirci.”
Anche un barbaro come me non potè che concordare con le parole del prete: solo un potente illusionista, dotato delle abilità sia di mago che di ladro, poteva aver compiuto un simile rapimento.
Ci recammo di corsa alla città di cristallo dove, tra le mura della città, si nascondeva una gilda di illusionisti dalle antiche origini.
Mormallhor, ansiosa di menare le mani, non seppe aspettare ed entrò nella gilda da sola. Subito dopo si sentì un fragoroso rumore seguito dall’urlo di morte di Mormallhor. A quel punto il gruppo fece irruzione nella gilda e vendicò la nostra compagna caduta che fù prontamente resuscitata da Norky. La gilda era ormai vuota ma di Otreg nessuna traccia…
La console Veja, svegliata dal frastuono del combattimento, ci domandò “Non vorrete mica creare scompiglio nella mia città vero? “. Spiegammo brevemente la situazione a Veja che ci confermò che quei tagliagole non si muovevano da giorni dal loro covo e che quindi non erano implicati nel rapimento di Otreg.
Ancora una volta mi affidai ai membri del gruppo con una intelligenza superiore alla mia (cioè tutti a parte gli altri barbari) per decidere cosa fare.
Gravhor disse al gruppo “Lonak, il maestro degli illusionisti sicuramente sa qualcosa…”
Sembrava una buona idea così andammo a trovare il maestro Lonak nel suo covo in città nuova. Il maestro fu messo al corrente della sparizione di Otreg. Arkanter domandò a Lonak se conoscesse qualcuno tra i suoi allievi o affiliati particolarmente abile da aver compiuto il rapimento del povero bibliotecario.
Lonak pensò per qualche istante e rispose ”Si, in effetti ultimamente ho fatto da maestro ad un tipo molto abile e fuori dal comune nelle sue abilita’ magiche. Non ricordo il nome, pero’ mi rammento di una conversazione. Mi diceva che per giungere da me doveva sobbarcarsi un lungo viaggio in direzione sud. Altro non saprei dirvi su di lui, mi dispiace”.
“Non ricorda altro?” domandai.
“No purtroppo “ rispose il maestro degli illusionisti “ricordo solamente che era un elfo proprio fuori dal comune”.
Seguendo le indicazioni di Lonak ci dirigemmo in direzione nord alla ricerca di questo elfo fuori dal comune. Cercammo nel villaggio degli Hawk e nelle colline abitate dai giganti dove dimora una delegazione di elfi scuri ma senza trovare ciò che cercavamo…
Ormai sconfortati tornammo da Lonak sperando che nel frattempo il maestro fosse riuscito a ricordare qualcosa di nuovo.
Nuovamente al cospetto di Lonak che al vederci di nuovo ci domandò “Ebbene avete trovato?”.
Spiegai che le nostre ricerche nelle terre del nord non avevano dato nessun frutto.
“E chi ha parlato di nord?” sbottò quasi indispettito Lonak. “Io vi ho detto che giungeva da un lungo viaggio da sud… Temo che sara’ dura per Voi, ci sono troppi barbari nel vostro gruppo” aggiunse.
Al sentire quelle parole stavo già prendendo in mano il mio fido martello per sistemare Lonak ma Hartenas mi bloccò giusto in tempo prima che la nostra unica speranza di ritrovare Otreg svanisse per sempre insieme al borioso maestro.
Cercammo di spiegare che le sue precedenti parole ci avevano tratto in inganno ma la sua risposta fu un secco “Non capite nulla siete dei barbari!”.
Questa volta non bastò il Hartenas ma dovette intervenire anche Sharvol che usò la sua magia per calmarmi prima che spaccassi il muso a Lonak.
Norky disse al maestro ”Non posso credere che uno della sua intelligenza non ricordi come si chiama questo elfo”.
“Certo che ricordo, mi avete preso per un rimbambito?” Rispose il maestro “il suo nome e’ Xenary, un grande Illusionista. Si, si è davvero grande”.
Riuscimmo infine a far ricordare al maestro un altro dettaglio, cioè gli stivali infangati di Xenary.
Dalle parole del maestro, Xenary non poteva che dimorare nella piramide di Tamoachan.

Salutammo il maestro e mi allontanai pensando di passare a trovarlo più tardi per punirlo qualora le sue parole fossero state ancora errate.
Dopo un lungo viaggio giungemmo alla piramide. Finalmente trovammo ciò che cercavamo: Xenary l’illusionista e imprigionato in una stanza segreta Otreg.
Il perfido illusionista aveva formulato un incantesimo che impediva al bibliotecario di parlare.
“E cosi sara’ fino a che io saro’ in vita” disse Xenary.
A queste parole non esitai e mi lanciai verso di lui. La stanza dove si nascondeva era però troppo stretta ed il resto del gruppo non riuscì ad entrare. Tornai indietro dal resto del gruppo e decidemmo di attirare fuori dalla sua stanza l’illusionista.
Una volta uscito dalla sua stanza iniziò il combattimento. Nonostante la sua abilità morì in poco tempo liberando così il sortilegio fatto su Otreg. Dopo la sua morte mi sentivo un po’ più rilassato, come se avessi menato Lonak in persona…
Otreg fu scortato al villaggio dove ci rivelò finalmente cosa aveva scoperto riguardo il manoscritto…
“Si il manoscritto e’ stato finalmente tradotto” disse Otreg “Esso racconta della cattura di un temibile vampiro che non essendo stato sconfitto fu tumulato in un posto segreto. L’unica parte del manoscritto dove si cita come arrivare al sepolcro del vampiro recita: ‘Alla evocazione con l’oggetto giusto devi rendere penitenza se la zona nascosta e protetta da una grande magia, vuoi accedere ma fa ATTENZIONE nulla salvera’ queste lande se l’infame vampiro dovesse sfuggirti di mano.”
La giornata era stata molto intensa e il gruppo si separò per recarsi nelle rispettive camere a riposare. All’indomani la caccia al vampiro sarebbe ricominciata…
Il giorno dopo il gruppo si radunò al soppalco. Sharvol e Blaxtor non poterono unirsi al gruppo a causa delle ferite riportate nel combattimento contro Xenary. Al loro posto Ghober e Lokar presero parte al gruppo.
Riflettendo sulle parole del manoscritto Nharog si ricordò di una stanza sotto al mare a cui si accede inginocchiandosi. L’intuizione dell’amico barbaro si rivelò però errata. In quella stanza non trovammo nessuna traccia del vampiro.
Non sapendo dove cercare, Ghober propose di visitare il suo maestro Sajek. Accettai di andare da Sajek sperando che fosse meno “bizzarro” di Lonak. Per fortuna le mie speranze non furono disilluse. Spiegai le parole del manoscritto a Sajek che dimostrò che non era il maestro dei saggi per caso.
“Evocazione è inteso come stanza. Dovete quindi cercare una sala dell’evocazione e qui fare penitenza con un particolare oggetto”, spiegò Sajek.
Molti membri del gruppo ricordarono di avere visto una sala dell’evocazione al castello d’argento dove faceva spesso esperimenti il mago Kilesdinous. In quella stanza vi era un altare con al centro raffigurata una spada di color rosso che sembrava fatta di rubino. Lokar riconobbe subito la spada raffigurata era la famosa spada di Ellis.
Lo stesso mago Kilesdinous confermò che eravamo nella stanza giusta infatti ci raccontò che “C’era molto tempo fa una leggenda che girava per il castello che diceva che questa stanza era il tramite per un luogo nascosto e pericoloso”.
Ghober a questo punto abbandonò il gruppo, convocato da Sajek per chissà quale missione importante…
La chiave mancante per entrare alla cripta doveva essere proprio la spada di Ellis che recuperammo in breve tempo. Ora che avevamo la spada però che fare??? Dopo diversi tentativi Lokar si inginocchiò tenendo con se la spada e…
Un fremito sovrannaturale si agita nell’aria…
Vieni teleportato lontano…
Come per magia ci trovammo nel sepolcro del vampiro. La puzza di quella cripta era terribile persino per un barbaro come me che non è abituato ai buoni odori. Si poteva notare a prima vista che questo posto non era visitato da secoli. Le ragnatele, la polvere e la puzza tremenda di chiuso ne erano a testimonianza.
Camminando lungo il corridoio in cui ci trovavamo giungemmo dinanzi ad una enorme lastra istoriata di alcun scene. La pesante lastra ruotò su stessa aprendo un passaggio ad est quando Nharog spinse una di queste scene. Dietro il passaggio si trovava la cripta vera e propria dove riposava tumulato il vampiro.
Dietro questo passaggio avremmo sicuramente trovato qualche pericolo così diedi ad ogni membro del gruppo le istruzioni su come comportarci in combattimento.
Appena entrammo nella cripta numerosi orrendi vampiri ci attaccarono. Fortunatamente, per quanto numerosi fossero, la potenza del nostro gruppo si dimostrò superiore ed in poco tempo ci liberammo dei vampiri.
La cripta sembrava vuota ma non potevano essere quei deboli vampiri il nemico che stavamo cercando di eliminare. Doveva esserci qualche passaggio nascosto. Iniziammo la ricerca in un grande sepolcro in cui per terra erano disegnati dei simboli chiaramente dediti alla magia nera demoniaca.
Fu così che Lokar, girando una croce rovesciata presente nella stanza, aprì un passaggio segreto.
Entrammo nella grande cripta che il passaggio nascondeva. A differenza delle altre fin qui viste
era molto più grande. Nella stanza era disegnato sul pavimento un rosso pentagramma contornato da simboli di una magia maligna mentre un’unica bara di ebano nero finemente intarsiata era posta al centro della cripta. Sulla bara era presente una lastra con scritto un nome “Warderyn”.
Anche per un barbaro come me fu lampante che nella bara riposava il nostro nemico. Purtroppo la bara era sigillata a chiave e non vi fu modo di forzarla. Ci dividemmo alla ricerca della chiave che trovai in una nicchia tra le rocce nascosta da un blocco di pietra granitica.
Purtroppo in questo momento anche Balef dovette abbandonare il gruppo.
Eravamo rimasti solamente in 8 a fronteggiare il vampiro.
Ci preparammo al combattimento e una volta pronti aprii la bara con cautela.
Appena la bara fu completamente aperta Warderyn, il vampiro delle leggende urlò “Finalmente LIBERO!!!” e mi attaccò.
Il potere del vampiro era immenso e impediva ai nostri chierici di guarirmi. I nostri colpi gli procuravano solo alcune ferite leggere che non sembrava nemmeno accusare. Dovemmo battere in ritirata e studiare un modo per affrontarlo…
Ci preparammo all’assalto finale sapendo che non solo la nostra vita era in pericolo ma l’esistenza stessa di queste terre era minacciata.
Mi scagliai nuovamente contro il vampiro. Io, Arkanter, Lokar, Mormallhor, Nharog e Hartenas facemmo ricorso a tutte le nostre risorse. La battaglia fu molto lunga. Il vampiro resisteva ai nostri colpi mentre io stavo per soccombere sotto i suoi. Le cure di Gravhor e Norky non potevano aiutarmi a causa del potere del vampiro. Ero ad un passo dalla sconfitta quando un colpo ben assestato di Arkanter pose definitivamente fine all’esistenza del vampiro.
Warderyn il vampiro delle leggende e’ stato sconfitto…
La pace regnerà ancora sovrana fra le lande di Clessidra.
A questo punto non restava altro da fare che tornare da Poldir a raccontare della riuscita dell’impresa e festeggiare.

Elsworth

 

PS: Un ringraziamento da parte di tutti i membri del gruppo al quest master Raxy.

 

You must be logged in to post a comment.

Clessidra è un gioco di ruolo testuale

basato su D&D, con un’ambientazione unica e altamente personalizzata