Quest Demone Abernat

Quest Demone Abernat

Era ormai calata la sera sulle lande di clessidra; viaggiatori e guerrieri si aggiravano per la Via del Giglio in Capitale, mercanti si affrettavano a concludere i loro affari, correndo per le strade, e alcuni tornavano in taverna pronti per un meritato riposo.
Era da tempo che si udivano strane voci su qualcosa di oscuro che minacciava la quiete delle terre, e quando il sindaco Poldir giunse in piazza con passo strascicato e viso scuro un tetro presentimento avvolse i presenti che ammutolirono restando in ascolto di ciò che stava per annunciare.
‘Non e’ una buona serata amici cittadini’ disse l’uomo, con la figlia che lo stringeva al braccio, e le guardie che gli facevano da scorta.
‘Tristi e nefaste notizie non allietano certo questa serata’ continuò il sindaco, mentre in piazza si radunavano sempre piu numerosi gli ascoltatori.
– Cosa succede Poldir? – chiese facendosi largo tra la folla Elsworth, prode barbaro degli Unicorni Alati.
Poldir lo guardò : ‘ebbene sarò breve perchè il pericolo è grande ed imminente’.
Ne seguì una breve pausa fatta di respiri trattenuti tra la folla e voci che si bisbigliavano parole cariche di sconcerto e terrore.
‘E’ riapparso un antico e malvagio demone, sconfitto ma non ucciso tempo fa da valorosi guerrieri, la cui storia era narrata in un antico manoscritto che è stato poco tempo fa ritrovato. Gli antichi eroi del passato riuscirono a ricacciare nel suo piano astrale il malvagio essere, ma ora il pericolo è riapparso, e minaccia le nostre terre’.
‘Degli accoliti del male cercano di evocarlo di nuovo in una misteriosa e segreta cripta. Non sappiamo dove essa si trovi, ma Otreg è convinto ci sia una mappa in giro… custodita in un luogo pullulante di demoni…occorre ritrovarla per raggiungere la cripta e fermare quei malvagi accoliti prima che liberino il demone..’
Poldir guardò il pubblico stretto in piazza, mentre alcuni indietreggiavano e altri impugnavano le armi.
‘ Fermatelo perchè se il demone sarà evocato una lunga scia di sangue ci aspetta…’
A quel punto le guardie fecero allontanare Poldir che si diresse di nuovo verso il suo palazzo, mentre in piazza si radunavano i coraggiosi pronti a difendere le loro terre.
Ecco così che ben presto si formò un nutrito gruppi di impavidi combattenti, composto da amici e nemici, uniti per affrontare il pericolo comune: Elsworth, Petuel, Crumor, Claryok, Sheylah, Arisel, Kjarbor, Arayl, Xias, Heralyon.
Alla guida del gruppo Elsworth, si decise di dirigersi ad Hawk, la quale si narrava tra i più anziani combattenti di clessidra fosse dimora nelle sue viscere di presenze demoniache.
Giunti nella cittadella, i maghi avvertirono subito presenze oscure, e così il gruppo seguendo l aura malvagia che permeava quella zona attraversò Via della Mente e si allontanò in vista di un piccolo villaggio nei pressi del quale scorreva un fiume, e alberi secolari si stagliavano su una collinetta. Vi era anche una catasta di alberi, e quasi per caso il gruppo scoprì che in realtà quei rami celavano un passaggio segreto, che conduceva verso il buio. Si trattava di un cuniculo ormai domenticato, probabilmente naturale, e gocce d acqua gelida misti ad una strana corrente si insinuavano tra le vesti del gruppo, scosso dai brividi. Per precauzione fu necessario da parte dei maghi fornire tutti nel gruppo degli incantesimi di protezione più forti, e dell ‘incantesimo per respirare sott’acqua, perchè li sotto la presenza malvagia si faceva più viva.
Il cunicolo era buio e sporco, e il luogo in cui sbucò piuttosto tetro: una grande grotta ricoperta di stalattiti, e con un lago nero che si apriva al centro.
Il potere malvagio proveniva da sotto il lago, così, uno dopo l altro, tutti si tuffarono nelle nere acque.
il lago era ricoperto di alghe e grossi pesci nuotavano nelle profondità. Vi era anche una grotta subacque, ma la sorpresa non fu gradita. Tra le alghe luminescenti che facevano brillare di luce azzurrina le pareti della grotta infatti ben presto sbucò un mostro terribile, che si avventò sul gruppo, ma fortunatamente fu abbattuto senza troppi problemi.
Di colpo poi il gruppo si ritrovò all’asciutto…sotto il lago, con l ‘acqua nera che galleggiava sopra le loro teste. Erano giunti in un umida e scura grotta, che emanava un energia malvagia così forte da far rabbrividire anche i più coraggiosi.
Per sicurezza Heralyon eresse un potente muro di forza a protezione del gruppo di modo che nessuno venisse attaccato di sorpresa in quegli spazi bui e misteriosi.
Il luogo in cui si trovavano non era per niente rassicurante, e fatto di caverne e passaggi che costringevano a avanzare a fatica tra pozzanghere e melma nera, non offriva possibilità di nascondersi ad attacchi nemici. Inoltre era un labirinto e solo l’astuzia di lasciare alcune lucenti monete per segnare la strade permise al gruppo di non perdersi.
Il gruppo avanzava lento e circospetto, pronto a cogliere ogni movimento sospetto, ricacciando nelle tenebre da cui provenivano i demoni che intralciavano il loro cammino, finchè giunse ad un tenebroso anfratto, con inciso nel terreno roccioso tra stalagmiti e pozze d’acqua stalmastra, un grosso pentacolo rosso.
Una cassa di ferro era posta tra le rocce, ma ben altro fu quello che costrinse i presenti a prestare attenzione: Nosferatu, il demone dell’ombra, avvolto dalle fiamme, uscì dall’ombra con al fianco uno dei demono yogoloth che popolavano la misteriosa grotta.
Il gruppo però era composto da gente avvezza al rischio, e così la difesa fu veloce e forte: Elsworth si diede alla carica dell enorme demone Nosferatu, mentre Arisel teneva a bada lo yogoloth e Sheylah e Petuel, impugnate le loro Hansgard davano man forte al barbaro, seguiti ben presto da Kjabor e Xias, e aiutati dai potenti incantesimi di Heralyon. Lo yogoloth cadde dopo pochi colpi, sfornito della protezione magica da un incantesimo di Claryok e anche Arisel a mani nude si mise a menar colpi al demone nonostante fosse protetto dalle fiamme dell’inferno da cui proveniva,fiamme che i numerosi tentativi dei maghi e chierici del gruppo non poterono estinguere, ed infine Nosferatu non riuscì a resistere a lungo e cadde dopo un ultimo fendente di Sheylah.
Morto il terribile demone, tra i suoi resti anneriti, e grumi di sangue, Arayl individuò qualcosa di strano.
Ecco la mappa che cercavano!!!
Il gruppo si affrettò ad uscire in fretta da quel luogo oscuro, che nonostante non esalasse più la stessa aura malvagia di prima, era comunque tetro e inospitale. Intanto la mappa passò di man in mano mentre tutti cercavano di capire quale fosse il luogo che rappresentava.

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Era un frammento di pergamena piuttosto piccolo, e difficile da individuare in una zona precisa, così cominciarono a venire proposte località tra le più diverse.
Il gruppo provò anche a recarsi da Otreg per sfruttare le sue grandi conoscenze, ma neanche lui fu d’aiuto, se non consigliando al gruppo di sfruttare quello che già sapevano e cioè che il nascondiglio degli accoliti era una cripta nascosta, e che probabilmente questa dovesse trovarsi nei pressi delle cripte conosciute. Così il gruppo si diresse nella cripta fra le montagne a nord, vicino al fiume Haike e alla carovana, quasi ai confini del mondo conosciuto. Ma il luogo che cercavano non era quello, non c’erano presenze demoniache ne zone compatibili con la mappa. Così si diressero molto più a sud, oltre Khondarya, oltre il lago salato, fra le montagne che custodivano fra le loro rocce millenarie i segreti di Empyrea. Intanto al gruppo si era aggiunto un nuovo membro, un chierico di nome Oceat, che aveva deciso di aiutarli dopo averli incrociati per le vie di Ugarit.
Proprio tra i monti nei pressi di Empyrea, le ricerche del gruppo svelarono un sentiero semisepolto, sicuramente molto antico e che si insinuava fra le montagne.
Sicuri di essere nel luogo corretto, il gruppo si avviò lungo il sentiero, che si faceva sempre meno distinguibile fra la vegetazione e saliva tra le montagne, immerso in un silenzio inquietante. Giunti ad una vallata, il sentiero piegava verso un ‘imponente catena montuosa, e una buia caverna si apriva nella montagna di fronte al gruppo. In fondo alla caverna, nella penombra vi era un lastra su cui erano rappresentate delle scene di guerra. Vi era qualcosa di strano in quelle scene e ben presto i più attenti scoprirono che vi era un meccanismo che apriva un passaggio segreto.
Con orrore all’apertura del passaggio i terribili accoliti del male fecero la loro apparsa, anche loro avvolti in fiamme d’inferno, in più capaci nell’arte magica. Ma ancora una volta il gruppo fu abile, e le protezioni usate sui guerrieri resistettero alle magie degli accoliti. Rapide erano le guarigioni, i soccorsi e gli spell dei caster, così che uno dopo l altro i terribili accoliti caddero; il gruppo aveva ormai realizzato di essere nel luogo giusto: si trattava di una grande cripta e la lastra che avevano sbloccato era in realtà un enorme lapide.
Ossa tappezzano il suolo, e una puzza tremenda impregna l’aria.
La cripta svoltava in un buio cunicolo a est che era chiuso alla fine da un gruppo di blocchi di pietra, e a sud un corridoio era pieno di loculi che mostravano corpi mummificati e terminava in un tetro sepolcro con decine di bare, e simboli di nera magia demoniaca era disegnati per terra.
Alla fine del cunicolo ad est, le indagini del gruppo svelarono un passaggio che conduceva ad una nicchia con delle catene fissate al muro, è un misterioso portale grondante di sangue che conduceva in qualche luogo misterioso.
Il gruppo si organizzò così nel miglior modo e uno dopo l’altro tutti entrarono nel passaggio; un misterioso incantesimo fece però confondere gli avventurieri e così il combattimento fu più difficile del previsto, alcuni caddero, e nell’oscurità che avvolse tutto in quei momenti la confusione era tanta. Gli dei furono però caritatevoli con i valorosi combattenti che si stavano battendo per la salvezza del loro mondo, è così quando l’oscurità calò, il gruppo era ancora unito e forte, pronto per sconfiggere qualsiasi altro diavolo si fosse fatto avanti.
Raggiunti dai messaggi telepatici dei maghi altri avventurieri raggiunsero il gruppo per sostituire quelli che non potevano più proseguire (Elsworth, Crumor, Claryok, Heralyon, Oceat): Galewan, Ahanu, Norky, Nazwyl.
Il gruppo si trovava in un dedalo di caverne e cunicoli sotterranei, che emanavano un forte calore. Diavoli della schiera di Abernat popolavano quelle caverne, avvolti in terribili fiamme, e che attaccavano con una forza incredibile frantumando e artigliando uno dopo l’altro i guerrieri che tentavano di abbatterli. La sfida fu ardua, ma il gruppo era forte, e così i diavoli non ebbero scampo.
Tra le rocce delle caverne e i resti dei demoni, Petuel individuò poi qualcosa di strano. Vi era una oggetto . Un talismano demoniaco.
Dopo aver abbattuto tutti i diavoli, il gruppo si apprestò ad uscire mentre i maghi cercavano di capire quali fossero i poteri di quel talismano. Ma pareva fosse un oggetto del culto, il suo potere era evocativo.
Uno dopo l’altro i guerrieri rientrarono nel portale di sangue che si era riaperto alla morte dei demoni, pronti ad affrontare qualsiasi cosa gli si fosse parata davanti, ma il ritorno nella cripta fu tranquillo. Abernat ancora non si vedeva, ma la sua presenza era più forte che mai, e l’aria era carica di tensione.
Così Petuel con il talismano in pugno, Galewan alla testa del gruppo, e gli altri spade in pugno e occhi aperti, si diressero tutti nel sepolcro.
Un esagramma tra i simboli dipinti colpì l’attenzione dei presenti, e Galewan lo ruotò. Un passaggio si aprì a nord rivelando una cripta segreta, molto più grande delle altre, con un pentagramma rosso disegnato sul suolo, e un altare di ebano nero al centro.
Quello era il luogo dove gli accoliti stavano evocando Abernat si percepiva la sua presenza molto da vicino.
Qualcuno disse il suo nome e l’aria vibrò.
Dopo poco fu chiaro che per trovarsi faccia a faccia con il demone sarebbe bastato nominarlo, con quel misterioso talismano demoniaco del culto.
Galewan prese il talismano e si decise la strategia: tutto il gruppo sarebbe andato nel sepolcro a sud dove avrebbe innalzato un muro di forza per proteggersi, e Galewan avrebbe evocato Abernat e testato sulla sua pelle la sua forza, per poi riunirsi al gruppo e decidere il da farsi.
E così tutti andarono a sud e Galewan pronunciò il nome del terribile diavolo.
Un Urlo squarciò l’aria: Abernat, il demone maggiore, che esultava della libertà finalmente conquistata.
Dopo pochi istanti Galewan comparve dal passaggio a nord, il muro di forza fu abbassato e richiamato subito appena anche lui fu al sicuro al suo interno.
Il demone che dovevano affrontare era enorme, avvolto in fiamme di inferno e protetto da un forte incantesimo. Probabilmente anche troppo potente per essere spellato dai caster del gruppo.
Ma andava sconfitto per la salvezza di clessidra.
Così, decisa la tattica, il gruppo si lanciò con coraggio nella battaglia finale.
Il grido di battaglia di Galewan aprì il combattimento, mentre lui si gettava sull’enorme demone, seguito da Xias e Arayl.
Dopo pochi istanti dall’oscurità emerse un altro demone, evocato da Abernat stesso, e pronto a difenderlo.
Il nalsfeshnee attaccò Galewan, ma subito Ahanu, Arisel e Sheylah gli furono addosso; ma altri demoni continuavano ad apparire, altri nalfeshnee e balor, che attaccavano Galewan per proteggere Abernat.
Ma le guarigioni dei chierici erano pronte, e subito anche Petuel e Kjabor attaccarono i demoni minori, mentre i caster li spellavano.
Arayl che non si arrese di fronte alla potenza del demone, riuscì a disperdere anche le magie che proteggevano Abernat.
La vittoria era ormai vicina, ma Galewan era stremato e i chierici non avevano più energue per guarirlo, così agli ultimi atti cadde, ma il suo sacrificio fu compensato pochi istanti dopo quando il Abernat cadde sotto i colpi degli altri guerrieri, e con un ultimo fendente di Kjarbor.
Così per l ennesima volta Clessidra fu salva, e Abernat venne ricacciato nell’inferno da cui proveniva.
Ma il male è sempre in agguato, e i nomi dei valorosi che lo affrontarono e lo affronteranno saranno per sempre incisi nella storia e nella memoria delle genti.

– Resoconto di Sheylah, la Xena degli Unicorni Alati –

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