La storia di Kheil

La storia di Kheil

Durante la mia gioventu’,in un infausto vespro estivo, accadde uno sconvolgente avvenimento che segno’ per sempre la mia giovane vita. La luna sembrava gia’ impregnata del sangue nanico che stava per scorrere su Karak-Thso piccolo villaggio che fa da avamposto al nostro sterminato regno sotterraneo.
A me era stato affidato il compito di cercare erbe medicinali nella foresta per il chierico del mio villaggio, in quanto ancora apprendista delle magiche arti curative.
Ero sulla via del ritorno, contento della mia buona stella in quella lunga giornata, quando udii moltissime urla levarsi da dove ero partito.
Stavano attaccando il villaggio!
Riconobbi subito le animalesche voci dei goblin che nel frattempo distruggevano tutti i miseri tentativi di difesa del pacifico villaggio, colto alla sprovvista.
Mio padre spesso mi raccontava delle antiche guerre avvenute tra Nani e Goblin, descrivendomi i piu’ valorosi guerrieri delle due diverse razze, ma mai avevo visto la crudelta’ di questo popolo nemico. Istintivamente lasciai cadere il sacco con le erbe e corsi a perdifiato per la foresta, sperando di giungere in tempo alla fucina dove lavorava mio padre, per vedere se era ancora vivo, con i miei tre fratelli maggiori ad aiutarlo.
Ma il villaggio era molto distante e la mia bassa statura non mi aiuto’ nel ritorno, per questo, quando giunsi nei pressi del mio paese, vidi solo immense fiamme ed irrespirabili nubi neri che si innalzavano dalle abitazioni. Non curante del pericolo che correvo sgattaiolai fino al luogo dove credevo di trovare i miei piu’ cari parenti, ma l’unica cosa che trovai, furono i corpi senza vita della mia famiglia, “morti” nell’anima anche dopo essere decessi, straziati senza alcun ritegno da avversari di battaglia.
Queste immagini si stamparono sul mio volto carico di odio e disprezzo per quella razza violenta e cruenta, per non svanire mai piu’. Queste immediate considerazioni furono spazzate subito dal ricordo di mia madre e delle mie due giovani sorelle che erano a casa.
Dove potevano essere ora?
La casa distava solo una cinquantina di passi dalla fucina, cosi’ vi arrivai in men che non si dica. Il fuoco aveva invaso tutta la casa, e le numerose impronte lasciate sulla terra umida mostravano che i Goblin erano stati aiutati da altri esseri malefici ed alcuni di essi avevano abbandonato la casa con dei fardelli molto pesanti…probabilmente i miei ultimi parenti rimasti erano stati rapiti!
Dovevo cercarli…Capii che l’attacco era finito ed io mi ritrovai solo in un villaggio razziato da esseri del Male… Che potevo fare allora?
Vidi infine che nelle schiere nemiche si contavano le numerose perdite, dovute grazie al valore della mia razza, e ormai si apprestavano a ripartire per tornare nella loro patria con un gran numero di prigionieri e un sostanzioso bottino.
Decisi cosi’ di seguire le loro tracce lasciando alle spalle tutta la mia infanzia.
Dopo vari giorni di cammino, le tracce mi portarono ad un meraviglioso bosco nel quale mi riposai per riprendere le forze necessarie. Addormentato sotto un enorme albero secolare sognai la voce di una donna, la quale si presento’ come la Signora degli Unicorni Alati.
Mi rivelo’ con voce soave l’infausto avvenire del mondo e mi chiese infine se volevo, affiancato da altri valorosi eroi, combattere la difficile lotta contro il male.
Ma quella che poteva sembrare una facile decisione, si trasformo’ in un agghiacciante dubbio.
La mia adesione era voluta per semplice spirito di vendetta?
Quanti cadaveri avrei procurato di mia mano?
Quante altre persone avrebbero sofferto, come mi era stato appena predetto?
Su tutte queste ragioni vinse la volonta’ di rendere la pace su tutte le terre, abbandonando il mio spirito vendicatico, per aiutare chiunque come me si trovi in uno stato di sofferenza.
Scelsi…sarei diventato un membro de “Gli Unicorni Alati”!
Cosi’,dopo essermi duramente allenato e rafforzato il mio robusto corpo,mi recai,come da ordine della Signora,ad una lontana Capitale dove iniziai la lunga ricerca per scovare tutto il male che imperversava nel mondo.
Durante le mie ricerche conobbi molte persone, e tra tutte, una mi colpi’ in particolare per le affascinanti abilita’ magiche e per la sua notevole bellezza: il suo nome era WildRose, un’umana capace di utilizzare tutto il proprio potere mentale a scopi benefici.
Con lei al mio fianco, e con i coraggiosi Unicorni Alati, intrapresi la lunga lotta contro il Male.

Kheil de Gli Unicorni Alati

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Ultimi Commenti

  • Lily says:
    Non è l’inizio. Manca il raduno di Pistoia. Chiedete a joker, l’immoralissimo gettone....