In onore dei nuovi Immortali (inizio)

In onore dei nuovi Immortali (inizio)

Su, su, sveglia nano, svegliati!

Che c’è??? lasciami dormire la gotta mi addolora.

L’ex cavaliere: Non c’è tempo per le spiegazioni svegliati vecchio nano e
corri in Capitale qualcosa all’est sta accadendo guarda!

Brian spostò le tendine della finestra della camera e una luce azzurrina
fluorescente illuminò a giorno la stanza accecandomi.

Lanciai un’occhiata di disprezzo verso l’ex cavaliere per avermi svegliato e
dopo averlo pagato ed essermi rivestito di quel poco che ancora possedevo, corsi
giù per le scale della taverna e poi in carrozza.

Quasi cento anni erano passati ormai da quando me ne andai da casa a diciassette
anni, la mia stirpe si era accresciuta spezzandosi in diversi rami ognuno
portatore di male.

In questo momento però, ero solo, ognuno sembrava sparito forse morto o
semplicemente disperso in qualche avventura in giro per le terre.

Nel frattempo arrivai in Capitale, spontaneamente tutte le creature devote al
male iniziarono a seguirmi come portate dal vento forte del nord.

Altrettanto fecero anche quelle dai buoni propositi seguendo Maktub che in
quella notte sembrava essere ancora piu’ forte e potente.

Dalla taverna sbucarono all’improvviso parenti di quelli che una volta formavano
i miei eserciti che riversandosi nelle lande devastavano ogni cosa.

Tra questi c’era Raxy, abile bardo che se anche non aveva raggiunto la
conoscenza per aspirare ad essere un eroe, quella sera sembrava anche lui piu’
energetico e forte, probabilmente a causa della sua giovane età.

Oryama abile psionico aspirante eroe, Hedon un monaco che in breve tempo imparo’
l’arte dell’omicidio da Raxy, Garaemor figlio di Kurent discendente di un’antica
dinastia scomparsa dei tempi che furono, Drakkar altro giovane psionico allievo
di Oryama, Nydiloth il chierico, anche se non nei modi e ancora
Xendran, Plerion, Einsiedler.
Infine dal basso mi giunse una voce quasi da folle, Ehy nanaccio vecchio e
rimbambito dove sei?
Qui il male ha bisogno una nuova volta di noi due!
La voce mi era familiare ma non riuscivo a ricordare a chi appartenesse quando
all’improvviso

il vecchiaccio si svelò alla nostra vista.

Si trattava di Bonestripper l’aspirante eroe che molti davano per disperso nei
boschi dei druidi pazzi.

Difatti ormai da lungo tempo si diceva in giro che era uscito di senno ma ora
che si trovava li di fronte a me sembrava del tutto normale anche se il tempo
non aveva risparmiato nemmeno lui.

Sembrava conscio della sua ragione fintanto che non iniziò a parlare dicendo “Ma
c’e’ una mucca qui!?”

Poi all’improvviso da sotto il mantello prese una piccola ampolla con del
liquido marroncino dentro e lo ingurgitò in un sol sorso.

Sembrava stare meglio e allora mi avvicinai per assicurarmi se fosse tutto a
posto.

Lui mi rispose: “sisi tranquillo Tibodò finchè dura l’effetto e le ampolle tutto
è a posto”.

Gli chiesi quante ampolle gli rimanessero e lui mi disse che le altre si erano
rotte durante il viaggio per arrivare in Capitale ma che comunque per qualche
ora l’effetto sedativo avrebbe dovuto durare.

Preferii non indagare oltre, ci avrei pensato nel momento in cui senza motivo
avrebbe provato a toccare un mio punto mortale.

Stranamente nella sua pazzia Bonestripper sembrava anche più forte e brillante
rispetto agli altri ma di sicuro era la sua follia a renderlo tale.

Ora ci trovavamo divisi in due gruppi contrapposti, il bene e il male lo ying e
lo yang separati e allo stesso tempo uniti da qualche punto di bontà e
malvagità.

Maktub guidava i suoi fidati sdk più altri esseri ai quali non ho saputo dare
una collocazione in quanto troppo giovani per i miei ricordi eroici ma so che si
trattava di: Garut, Teroh, Molideus, Tatumec, Belwar, Laophin, Aiesha, Erda,
Khaamok antico eroe custode di memorie immemori, Hordreck, Vashna, Ukheron e
l’infido ladro Molho, Aergar e Molideus.

Molideus anche lui come gli altri tre sembrava avere una luce strana negli
occhi, ma quel essere che era stato una volta reggente della dinastia dei
Krialir, non meritava la mia attenzione sprizzava troppo bene troppi buoni
propositi da ogni poro.

In più c’erano altri viaggiatori che all’inizio non avevano trovato una
collocazione tra i due gruppi, si trattava di Iceblade, Gleviel, Leery, Galfo,
Laophin, Neje, Kolym, Fatelith, Zylias.

Il momento era terribile, le energie del male si stavano scontrando nuovamente
contro quelle del bene, l’aria frizzava di scariche elettriche contrapposte ed
in mezzo c’era quello strano essere.

Si trattava di un Viaggiatore Dimensionale, nella mia lunga vita più volte avevo
sentito parlare dei piani di esistenza infra dimensionali, ma fino a dove si
erano estese le mie ricerche non avevo conosciuto nessuno che vi poteva
viaggiare a meno che non fosse un fantasma oppure possessore di magici
artefatti.

Il viaggiatore ci disse che un varco era stato aperto tra i due mondi e che
molto presto vi sarebbero usciti dei mostri provenienti dal piano astrale.

Dovevamo affrettarci a procurare degli oggetti che grazie ad un misterioso
rituale da lui invocato, avrebbero richiuso per l’ennesima volta uno di quei
nefasti passaggi.

Il viaggiatore rivolto a me e al mio gruppo malvagio ci disse di ricercare un
pugno di ferro laddove le anime dei dannati bruciano in eterno.

Dopo un momento in cui cercavo di ricordare un posto simile, l’unica cosa a cui
pensai fu il sepolcro chiamato piu’ comunemente inferno abitato da esseri senza
anima e vita.

Mi diressi spedito in quella direzione passando per Rukio visto che Bonestripper
insisteva di passare a salutare quello che un tempo era stato il suo maestro.

Io per paura delle sue reazioni folli, lo assecondai e lo portai dall’uomo,
subito dopo mi diressi verso nord giungendo così infine all’inferno.

Decisi che la soluzione migliore era che Bonestripper, Hedon, Xendran giovane
guerriero e Raxy il bardo dalla lancia di bronzo, usassero le loro arti
combattive per sterminare al più presto i mostri, mentre gli altri utilizzassero
le loro arti magiche per curarli e con il pensiero per ridurre in poltiglia quei
non morti.

I ghoul non ci diedero problemi, vennero schiacciati come mosche dai pugni dei
due monaci ed anche i demoni di guardia fecero la stessa fine.

Le donne possessori delle chiavi per i portali ci cedevano senza opporre molta
resistenza alla nostra furia distruttiva. I pugni dei monaci, la spada del
guerriero e lo schiaccia psiche dei due psionici bastavano per terminare lo
scontro in brevissimo tempo.

Anche Cassandra fece la stessa fine e fu allora che Bonestripper urlò di gioia,
eccolo il pugno di ferro e lo prese dai resti.

Fu tutto fin troppo facile ma senza perdere tempo con alcune pergamene magiche
tornammo tutti in men che non si dica in taverna e il monaco diede l’artefatto
al viaggiatore.

Quest’ultimo ci disse che l’ultimo oggetto che dovevamo recuperare, era un liuto
che era in possesso di un non morto padrone di un semplice anello.

Un’idea di chi fosse il non morto mi sfiorò da subito la mente, ma al pensiero
di addentrarmi nuovamente in quel posto maledetto persino dal male, mi fece
contorcere non poco le budella.

Così preferii ascoltare i suggerimenti del mio gruppo e dirigermi dallo spettro
di Shenaja.

Il suo fu marito venne dissolto come l’oscurità al sole e ben presto anche lei
fece la stessa fine.

Purtroppo però non era lei l’obiettivo della nostra ricerca così decidemmo di
dirigerci senza troppi indugi alla cripta di Empyrea.

L’umano di guardia alle grotte non c’era e tutto sembrava stranamente sigillato
e chiuso da alcuni portali, che però sfondai senza indugio.

Passammo grotte, sfondai ogni porta che incontravo ad ostacolare il mio cammino
ed infine arrivammo fuori dalla stanza sigillata di Zhakhan il demi ghoul.

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Ultimi Commenti

  • Lily says:
    Non è l’inizio. Manca il raduno di Pistoia. Chiedete a joker, l’immoralissimo gettone....